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martedì 18 marzo 2014

Distretto 13: Le brigate della morte - La mia opinione

Premetto che, generalmente, i film di John Carpenter non mi piacciono.
Ho visto i primi 45 minuti di Halloween - La notte delle streghe, e mi sono annoiato al punto da cambiare film. Molti mi odieranno per questo, e penseranno che non ne capisco una ceppa di cinema, ma anche il suo capolavoro, La cosa, mi ha fatto quasi addormentare.

A morte l'eretico!

Calmi, calmi.
Poi ho visto dall'inizio alla fine Il villaggio dei dannati, Essi vivono, Il seme della follia, Vampires e Fantasmi da Marte. Non tutti lo stesso giorno però.
Questi film non mi sono totalmente dispiaciuti, ma non mi hanno neanche dato quel brivido in più che ci si aspetta da un regista così rinomato.
D'accordo, lo dico: PER ME CARPENTER È SOPRAVVALUTATO.
L'ho detto. Contenti ora?
Ma non sono il tipo che parte prevenuto, così ho deciso di guardare anche Distretto 13 - Le brigate della morte.
E ancora una volta gnié. Sì, è bellino ma gnientedicché.
Ma parliamo un po' della trama: in un distretto di Los Angeles le gang sono totalmente fuori controllo. Così, per risolvere il problema della criminalità, il governo decide di chiudere la stazione di polizia di quel distretto.

Logico, no?

Il nostro protagonista, Ethan Bishop...

F**k, I'm black!

...appena promosso tenente, viene assegnato a una missione estremamente delicata: supervisionare il trasloco della stazione di polizia.
Contemporaneamente, alcuni detenuti in viaggio verso il carcere dove saranno giustiziati, sono costretti a fare una sosta perché uno di loro si sente male.
Neanche a dirlo, si fermano proprio nella stazione di polizia che stanno chiudendo.
Non voglio dire altro della trama... ah no, devo ancora parlare della gang.
I "Voodoo". Un gruppo di pazzoidi, espressivi come un termosifone...


...che non hanno ancora capito che nel mondo reale non esiste il respawn, così fanno cose tipo "aggredire un tizio armato di fucile con un taglierino".
Bravi.
Inoltre, ogni volta che entra in scena uno di questa gang parte un sottofondo sonoro fatto dallo stesso Carpenter tramite uno strumento chiamato sintetizzatore.
Per la cronaca, il sintetizzatore viene generalmente usato per i film di fantascienza (guarda ad esempio XTro), e già nel suo habitat naturale rompe il c***o.
Giuro, sentire quello strumento è come sentire Wolverine che si fa le unghie su una lavagna.
Come mettere le orecchie in un frullatore.
Come sentire tutta la discografia di Gigi D'Alessio.
Un ultimo appunto: c'è una scena in cui vengono esplosi molti colpi di fucile.
Io non sono un esperto di armi, e tutto ciò che so viene principalmente dagli FPS, ma sono abbastanza certo che quando spari con un fucile a pompa, prima di poter esplodere un altro colpo, devi prima fare quel "ciak ciak" (non so come si dice in termine tecnico, quindi boh).
C'è una scena in cui a volte lo fanno e altre no. Così, a caso. L'ho trovato fastidioso

LA MIA OPINIONE
Ancora una volta, un bel film, ma che non mi da quel qualcosa in più che ci si aspetta.
Non dico che sia brutto. Distretto 13 è un bel film, ma non cambia l'opinione che ho di Carpenter.
Va visto? Sì, ma senza troppe aspettative.

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